Verifiche di resistenza delle sezioni in cemento armato – Confronto con la normativa tecnica del 1996

Chi, del settore dell’edilizia, ha dovuto seguire l’evolversi della normativa tecnica nell’ambito delle costruzioni a partire dal 1992 (quando si applicava il metodo delle tensioni ammissibili) fino ad oggi (con l’ormai imminente revisione delle norme tecniche, D.M. 14.01.2008) avrà avuto non poche difficoltà a destreggiarsi tra metodo di calcolo, coefficienti di sicurezza e resistenze di calcolo dei materiali.

In questa sede vogliamo fare il punto su alcune differenze che esistono tra la vecchia normativa italiana sul calcolo agli stati limite (quella che si richiama al D.M 9.01.1996) e quella subentrata con le attuali norme tecniche per le costruzioni (2008), con particolare riferimento a ciò che riguarda le verifiche di resistenza del cemento armato.

Le differenze più evidenti riguardano il comportamento delle barre d’armatura per le quali, in sede di verifica, le attuali norme prevedono:
1) valori di snervamento più alti (il B450 attuale possiede una tensione di snervamento pari a 450 N/mm² contro i 430 N/mm² delle vecchie barre ad aderenza migliorata FeB44k), a parità di valori di resistenza ultima (540 N/mm² in entrambi i casi)

2) la possibilità di impiego di due leggi costitutive anziché una:

a) la prima legge è simile a quella prevista nella normativa del ’96 ma con l’aggiunta di un pianerottolo plastico indefinito

b) la seconda, sempre bilatera, ma con possibilità di tener conto dell’incrudimento, e con un limite per la deformazione di molto superiore all’1% (vecchio limite di rottura previsto dalla normativa del ’96).

Si deve aggiungere che le norme tecniche del 2008 hanno allineato (finalmente!) i coefficienti parziali del cemento armato a quelli dell’Eurocodice 2 (1,5 e non più 1,6 per il calcestruzzo.

Il risultato di questi cambiamenti è percepibile come un sensibile incremento della resistenza delle sezioni in c.a. nelle verifiche di resistenza per tensioni normali, soprattutto nel caso di sezioni poco compresse, cioè quando le armature tese sono molto snervate.

 

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